Quelli lì sono proprio “strani”

Le tazze da thè di quel mercatino di Siviglia sono già sul tavolo, sui vetri il vapore si diverte a dipingere un nuovo paesaggio ed io, comoda nelle mie ciabatte blu prendo due bustine di english afternoon.

La coperta che dieci anni fa si era cucita, scalda le gambe di R. e la riporta là, là dove la mente è rimasta, dove le mani lavorano veloci la maglia mentre le galline entravano arroganti in cucina.

Oggi, cara R., tante cose sono cambiate.

Oggi, cara R., ti racconto delle cose strane.

Vieni, siediti qua, appoggiati sul tuo colore preferito che usavi solo per i “cappotti della festa” mentre oggi, nudo nel bianco, da solo, si presenta,

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quel blu inteso che si perde fino al verde che ti entra nelle ossa e rimane avvinghiato come edera velenosa.

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Oggi, prendo il tinozzo che usavi per lavare i panni di tutti i tuoi nove figli e lo capovolgo.

Guarda R. pennellato d’oro illumina i tuoi nipoti.

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Ci sono forme senza nome e oggetti fuori dai cataloghi. C’è l’esplosione del creare e dell’ideare che nasce dall’unione di idee donando incredibile leggerezza.

Ti ricordi R. il ritratto di nonna Pia che mi mostrasti durante un faticoso cambio armadio estivo?

Quel ritratto R. è stato rubato dalla polvere, inghiottito e malmenato.

Un uomo strano l’ha trovato e omaggiato di libertà e colore, oggi cara M. è nella stanza dove le bimbe sognano.5fc4811b327f1eba1bdb7537f27367931.jpg

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Perché in fondo R., forse è il sognare che rende possibile tale realizzare.

Tutti gli uomini sognano, a modo loro.

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Ci sono quelli che sognano di notte nei polverosi recessi delle loro menti si svegliano al mattino per scoprirsi nel letto.

E ci sono i sognatori di giorno, e quelli R. sono persone pericolose.

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Possono agire sul loro sogno con occhi aperti, possono pensare “cose strane” e se poi possono rendere possibili, realizzabili i loro sogni, allora R. diventano davvero minacciosi.

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Amano il rischio e fanno cose che intanto “non sono mica possibili”.

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Hai ragione R. sono strani, ignorano le criticità di chi teme l’evoluzione, dialogano tra ombre e luci alla ricerca di nuovi sguardi.

Animati da un fluttuare di idee incontrastate rimbalzano sugli spigoli della paura, della pigrizia, della monotonia e generano stelle danzanti.

Sognano, quindi vivono e cambiano,

il mondo,

di tutti noi.

 

Buonanotte sognatori,

continuate a creare

che il mondo avrà sempre sete di voi.

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20 risposte a "Quelli lì sono proprio “strani”"

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