Up & Up

A forza di stare col naso all’insù si possono fare strani incontri.

Mi leggevano, della bambina senza nome che stava sempre col naso all’insù.

Io nana e lei curiosa, in cerca risposte  che solo la saggia e alta gru che vedeva da vicino il “sapere” poteva dare.

Col naso all’insù si capiscono tante cose, anche quelle difficili.

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Mi 4f6aeba89af89f89062339fe19e9dc01.jpgdicevano, dei pittori dagli strani nomi che dipingevano stando sempre con il naso all’insù.

Io curiosa e loro talenti, direttori d’orchestra per cupole e volte. Sapevano far parlare i cuori, emozionarli con colori disegni e strutture.

Col naso all’insù si realizzano idee, anche quelle difficili.

Mi alimentano, quei luoghi dove poter captare e mischiare idee, perchè ovunque vado mi piace ancora oggi, stare sempre col naso all’insù.

Col naso all’insù Rebecca Louise Law crea un giardino pubblico sospeso nel centro commerciale Bikini a Berlino e altri 2000 fiori soffiati a mano colorano il Bellagio (Las Vegas).

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Col naso all’insù mangio sushi da Nozomi a Valencia.

Dicono che il sushi è afrodisiaco, allora forse lo è davvero, perchè io qua dentro mi perdo. Il legno naturale contrasta i pavimenti e le pareti scure accerchiato da bianchi fiori di ciliegio pendenti.

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Il loro giardino zen nella mia testa, il legno, le luci ed il movimento verticale nel salotto e nel corridoio.

Un’opera di restauro che inizia, per il salotto, con una contro soffittatura in cartongesso interrotta in mezzeria. Travi in legno incastrate all’interno e lampade pendenti muovono e scaldano un moderno spazio di relax.

Pannelli chiari, alternati a led, muovono invece i soffitti dei corridoio incuriosiscono e danno individualità ai spazi colleganti i vari interni.

A voi degli spunti, facilmente realizzabili, con il naso all’insù.

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Mentre il corridoio si muove con pannelli chiari, alternati a led, incuriosiscono i soffitti  e danno individualità ai spazi colleganti i vari interni.

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19 risposte a "Up & Up"

  1. Mi hai riportato a mente la lezione di Terragni e un Carlo Scarpa a Verona nel museo di Castelvecchio.
    Tu sai bene quanto rivoluzionario sia quanto dici e mostri così bene quando i nasi sono incollati agli smartphone. 🙂

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  2. Hai ragione, guardare il mondo con lo sguardo rivolto verso l’alto ci fa apparire tutto diverso. Io quando vado in macchina amo coricarmi sul seggiolino dietro e guardare il paesaggio sfrecciare veloce dal finestrino: luci, finestre, case, alberi e nuvole sono davvero speciali se li guardi col naso all’insù!

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